Ogni giorno, un gruppo, una minoranza, un individuo che si erge come rappresentante di una causa, chiede, minaccia e fa censurare”. È la “generazione offesa” contro cui si scaglia la giornalista e femminista francese Caroline Fourest nel suo ultimo libro. Una “peste della sensibilità” che sta diventando una vera e propria “polizia del pensiero”: “La sinistra americana è passata dalla lotta per l’uguaglianza al ‘clientelismo delle identità’ in nome della diversità. L’antidoto c’è ed è l’universalismo”.
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